Chi fa politica, chi è nelle istituzioni, chi interviene nel dibattito politico e nelle scelte delle istituzioni è soggetto a critica. Nessuna esclusione. Vengono criticati il capo dello Stato e il Papa, Ministri e segretari di partito, eminenti scienziati e il Presidente del Consiglio dei Ministri. Anche a livello locale posso essere criticato io, come l'Assessore Zunino o il dott. Franceschi. È la dialettica democratica, certo questa non deve scadere nell'insulto o nel personale, ma sinceramente non mi pare che l'articolo della nostra redazione "Per Franceschi gli attacchi a Zunino vanno sempre di MODA" sia scivolato in questi campi. È un articolo "vivace" dal tono polemico e ironico che spesso si trova nei siti che ospitano gli scritti del dott. Franceschi. A tal proposito oltre che servo del PD, quei siti un tempo dedicavano ampio spazio alla mia vita privata, non un grande esempio di informazione (per correttezza devo ammettere che privatamente il curatore si scusò), ma mai è sorto in me un sentimento di "lesa maestà" cosa che sembra emergere dalla risposta "piccata" del dott. Franceschi.
Tuttavia non voglio rinverdire le polemiche, ma fare alcune considerazioni. Rifondazione Comunista è da sempre una forza politica che si oppone all'uso e all'abuso del carbone. Diciamo no al carbone per la tutela dell'ambiente e la salute dei cittadini, puntiamo da sempre sulle energie rinnovabili, ma questo non basta ad impedire l'ampliamento della centrale. Siamo in stato di diritto, dobbiamo rispettare le leggi vigenti, certo queste si possono cambiare come la vicenda amianto ha dimostrato, ma oggi le leggi dicono che una centrale a carbone può ancora esistere e, come vuole il governo di centrodestra, può essere addirittura ampliata. Dire no al carbone, purtroppo, non basta.
La Regione, per impedire il progetto, sta agendo sia sul piano politico, sia su quello legale. Non mi pare un dato di poco conto e non mi pare corretto affermare il contrario. Sul piano politico ha redatto il "Piano di risanamento e tutela della qualità dell'aria e per la riduzione dei gas serra" che sancisce l'incompatibilità dell'ampliamento sia per quanto attiene le concentrazioni di inquinanti atmosferici nell'ambito territoriale della centrale, sia per quanto attiene le emissioni di gas serra.
Un altro dato per me rilevante che segna la determinazione della Regione Liguria contro l'ampliamento è il fatto che la nostra regione impugnerà la legge 99/2009 con la quale il Governo Berlusconi intende scavalcare le regioni in materia energetica sia per quanto concerne possibili centrali nucleari sia per quanto riguarda ampliamenti di centrali a carbone esistenti (come nel nostro caso).
Terzo punto importante è decisione, da parte della Regione Liguria, di non rilasciare l'intesa prevista ai sensi dell'art. 8 della L. n. 340/200 che stabilisce che per le opere annesse alla costruzione di impianti energetici, deve esserci l'intesa tra i ministeri competenti e la Regione. Quindi un no all'ampliamento. Un atto sostanziale e non formale come alcuni vogliono far intendere.
Quarto ed ultimo punto, in ordine sparso, il parere della VIA regionale che dice a chiare lettere nelle conclusioni:
In considerazione di:
Si esprime parere istruttorio negativo di compatibilità ambientale in merito alla nuova sezione da 460 MW a carbone nella centrale termoelettrica Tirreno Power di Vado Ligure.
A questi provvedimenti, unici nel panorama nazionale, si affiancherà il ricorso al TAR che la Regione presenterà entro metà ottobre. Ricorso che verrà affiancato da Greenpeace, Legambiente e ForumAmbientalista e nel nostro piccolo anche da Rifondazione Comunista. Insomma. Chi è contro la centrale non può essere equidistante tra Regione, Zunino e PRC da una parte, la Prestigiacomo, Scajola e Berlusconi dall'altra.
Oltre a quanto fatto dalla Regione Liguria, Paolo Franceschi Referente scientifico della Commissione Ambiente
e Salute dell'Ordine dei Medici di Savona
Franco Zunino Assessore regionale all'Ambiente
Marco Ravera Segretario provinciale Rifondazione Comunistadal nostro rappresentante in Giunta e dal nostro partito, anche altri soggetti o singoli possono muoversi per impedire l'ampliamento, quello che dovrebbe essere il nostro comune obbiettivo. Lo fa, ad esempio, l'associazione "Uniti per la salute" con una capillare informazione sul territorio che, come noto, organizzò una grande manifestazione lo scorso dicembre, manifestazione alla quale il dott. Franceschi non partecipò, ma nessuno mise in dubbio la sua contrarietà al progetto di ampliamento.
Lo può fare lo stesso Franceschi che ha collaborato con il Comune di Spotorno quando il sindaco era il nostro Bruno Marengo. Lo può fare il MODA di Fadda e Torcello con le forme che ritiene più opportune, magari ricorrendo al TAR visto che al TAR possono ricorrere sia le associazioni registrate e riconosciute dal Ministero, sia quelle locali che svolgono comprovata attività sul territorio (anche se sembra preferire le "aperture" di Vaccarezza, ndr).
Che l'ampliamento venga fermato dalla Regione, da Greenpeace, da Rifondazione Comunista, da Legambiente, dalle osservazioni di Franceschi per il Comune di Spotorno o dal MODA a me poco importa. A me importa soltanto che l'ampliamento non si concretizzi.
Marco Ravera
Segretario provinciale Rifondazione Comunista
Savona - 28 Settembre 2009